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Un altro anno è passato


Un altro anno è passato, breve riflessione a riguardo

Anche quest’anno di attività per noi giovani attivisti di “Istinto Animale” si è concluso. Si è trattato della terza annata trascorsa all’insegna di un’idea, quella della riconnessione con la Natura nel suo insieme, con la consapevolezza di aver dato continuità a questo percorso, tanto fondato su solide basi, quanto dinamico. Del resto noi, come abbiamo più volte ripetuto, non siamo semplicemente un gruppo animalista, ecologista, o quant’altro, ma una comunità giovanile volenterosa di essere un esempio positivo per una società, sempre più consumista e consumata, dove parole quali “rispetto”, “vita” e “bellezza” trovano sempre meno spazio. Per questa ragione, con il passare del tempo, attraverso un tassello alla volta, stiamo cercando di costituire delle alternative concrete, nella sincera convinzione che un altro mondo è veramente possibile.

Dopo questo breve preambolo, è possibile comprendere meglio il senso del nostro agire. La nostra azione, lungi dall’essere un episodio sporadico da piazza, è quotidiana e costante. Tuttavia, tra i vari eventi (volantinaggi, manifestazioni, pulizie, cene vegane, ecc…), vogliamo evidenziarne in particolar modo tre, che reputiamo essere i più significativi da ottobre ad oggi:

-l’iniziativa nazionale intrapresa nell’ambito del progetto Adotta un albero, proposta dai nostri amici pugliesi di Sol Invictus, che ci ha visto prender parte alla Festa dell’albero 2015, piantando una decina di alberi di diversi tipi ai Pratoni del Vivaro;

-l’evento Satana in Pelliccia, dove diverse attiviste hanno sfilato al centro di Roma, mostrando la crudeltà che si cela dietro alle pellicce. L’iniziativa verrà sicuramente ripetuta anche l’anno prossimo, probabilmente più volte in luoghi diversi;

-la pulizia, nell’ambito del progetto Radagast, della Sughereta di Pomezia, polmone verde della città, alla quale hanno partecipato anche parecchi cittadini, dimostrando un grande interesse per la cosa pubblica, in un periodo storico in cui spesso è l’egoismo a trionfare. Contiamo di tornare sul luogo a settembre per proseguire l’opera di rivalutazione, così come vogliamo continuare a realizzare iniziative del genere in sempre più territori laziali.

Ripercorrendo quest’annata, inoltre, non possiamo non ricordare la manifestazione contro Telethon, organizzata dal Partito Animalista Europeo, che ha portato all’arresto di una nostra attivista, costretta ad affrontare un processo, infondato e che speriamo si concluderà presto. Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora tutti coloro che hanno dimostrato solidarietà verso questa faccenda, partecipando anche alla cena di finanziamento per supportare le spese legali. Tuttavia, in generale siamo rimasti piuttosto basiti dalla quasi totale indifferenza di quello che si definisce un “movimento” (che poi non si capisce bene di cosa, visto che ognuno ha obiettivi diversi ed è spesso indisposto a qualsiasi tipo di confronto e collaborazione). Da qui la nostra decisione di tirarci un po’ fuori da questo ambiente e di riappropriarci totalmente di un progetto, Mcdeath, eat fast die young, che voleva essere una rampa per una serie di collaborazioni tra diverse realtà, ma per il quale nessuno, salvo rarissime eccezioni, ha mostrato un vero interesse.

Insomma, con il passare del tempo, il nostro paradigma sta decisamente mutando: dal protestare semplicemente contro qualcosa (che è un atteggiamento comune a molti, in particolar modo sul web), all’elaborare delle alternative concrete. Questa è la strada che stiamo tracciando e che continueremo a seguire, mediante un percorso di crescita costante. Per il momento, pensiamo a finire gli esami universitari e ad andare un po’ in vacanza (durante l’estate daremo vita ad iniziative sporadiche), per poi ripartire a settembre con nuovi stimoli e con gli stessi ideali, al di là di difficoltà ed inconvenienti vari. Del resto, come sosteneva John Ronald Reuel Tolkien: «Credo fermamente che nessuna apatia né paura terrena debba distoglierci dal seguire la luce con risolutezza». E noi ci sentiamo come dei piccoli hobbit all’interno di una grande storia ancora tutta da scrivere.


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