top of page

Breve Trattato sulla Decrescita Serena


Autore: Serge Latouche

Anno di pubblicazione: 2007

Casa editrice: Bollati Boringhieri

Pagine: 135

Dove andiamo? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta.

La nostra società, schiava della crescita e malata di (iper)consumo, sta per collassare. Non (solamente) da un punto di vista finanziario, così come ci viene continuamente ripetuto dalle istituzioni e dai giornali, ma anche e soprattutto in senso fisico. Da secoli, nella parte del mondo cosiddetta “civilizzata”, non fanno che alternarsi società produttiviste, responsabili di un grandissimo errore: voler crescere infinitamente in un mondo finito. È questo il paradosso che attanaglia anche le nostre vite e che, se non faremo nulla in proposito, porterà l’umanità e ciò che la circonda all’autodistruzione.

Per rimediare a questa situazione, si parla tanto di “sviluppo sostenibile”, un termine così contraddittorio, che non necessita nemmeno di spiegazioni. Come può, infatti, lo sviluppo, che presuppone una crescita costante, essere sostenibile in un mondo che ha perso qualsiasi forma di equilibrio? Semplicemente, non può. Allo stesso modo, si parla di riduzione della popolazione, senza però rendersi conto che il problema principale non sta nel numero di persone sul Pianeta, ma nel livello spropositato di consumo della parte più ricca di esso.

Così, contro questi falsi miti e al fine di agire concretamente per risaldare un’armonia perduta dall’uomo con il resto della Natura, Serge Latouche ha deciso di fare della parola “decrescita” il fulcro del suo programma. Questo termine, da non confondere con quello riduttivo e dannoso di “crescita negativa, implica una vera e propria rivoluzione culturale: «La decrescita è concepibile soltanto all’interno di una “società della decrescita”, ovverosia nel quadro di un sistema basato su una logica diversa […] Il suo obiettivo è una società nella quale si vivrà meglio lavorando e consumando di meno. Si tratta di una proposta necessaria per ridare spazio all’inventiva e alla creatività dell’immaginario bloccato dal totalitarismo economicista, sviluppista e progressista».

In questo senso, la decrescita è “un’utopia concreta”: utopia, perché si tratta di una fonte di speranza e un sogno; concreta, in quanto non si rifugia nell’irreale, ma si sforza di modificare l’esistente. Si tratta di un progetto politico nel senso ampio del termine, al di là di concetti reazionari e fissisti (come destra e sinistra), che mira alla coerenza teorica generale, garantita dal circolo delle otto R: rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare. A questa lista di parole se ne potrebbero aggiungere tante altre, ma l’importante non è la quantità dei termini, ma la loro qualità, che consiste soprattutto nel fatto di integrarsi e rafforzarsi a vicenda.

La decrescita implica il rifiuto dell’antropocentrismo e dell’individualismo sfrenato, a vantaggio di una visione del mondo eco-centrica e comunitaria: «Soprattutto, è necessario passare dalla fede nel dominio sulla natura alla ricerca di un inserimento armonioso nel mondo naturale. Sostituire l’atteggiamento del predatore con quello del giardiniere». Questo cambiamento di prospettiva globale, da sviluppare però localmente, porterebbe ad un miglioramento non solamente della Terra, ma anche dell’umanità. Infatti, un programma di decrescita sapientemente applicato, permetterebbe quantomeno di limitare gli enormi squilibri tra il Nord e il Sud del mondo, non omologando una parte all’altra (così come viene fatto oggi), ma permettendo a tutte le popolazioni di “germogliare”, in linea con la propria identità ed il proprio territorio.

L’obiettivo dei sostenitori della decrescita, oggi, non è quello di creare un vero e proprio partito, piuttosto: «pensiamo che sia più importante far sentire un peso nel dibattito, influenza le posizioni dei diversi attori politici, far prendere in considerazione alcuni argomenti, contribuire a far evolvere la mentalità. Oggi è questa la nostra missione e la nostra ambizione».

Un programma semplice, ma allo stesso tempo trasversale, sostenibile e perseguibile da tutti, che trova in questo breve libro il suo manifesto essenziale.

Post Recenti

Archivio

Seguici

  • Facebook Basic Square
bottom of page